Lepre alla bracconiere:
Ricetta:
una lepre pulita e spellata,
mettetela a marinare con del vino piedirosso appassito 14% di volume,mirtilli,more,mele,erbe fresche,rosmarino,timo,qualche bacca di ginepro,2 foglioline di alloro,una cipolla tagliata a metá
puntellatela con qualche chiodino di garofano,mezza bacchetta di cannella,pepe in grani.frullate questi aromi che avete immerso nel vino il giorno prima insieme alla lepre. (24 0re deve restare
immersa la carne) 300g. di lardo di colonnata tagliate a fettine sottili,sostituibile anche con un buon lardo simile. togliete gli aromi,dal liquido frullateli aggiungete un limone tagliato a
fettine sottili e riempite la lepre prendete un pó di mollica di pane casareccio bagnatelo un poco con il liquido della marinada, e chiudete l´interno della lepre.prendeto un ferro per girrarrosto
trapassate la lepre nelle due estremitá per la lunghezza.e avvolgetela nel lardo, salate e pepate a gusto,e avvolgete la lepre nella carta argentata lasciando cuocere circa 45minuti su di un
barbecue, a temp. minima di 160 *C. poi togliete la carta e ultimate la cottura facendo rosolare la lepre per altri 30 minuti circa. (Potete sostituire la poveretta!!! anche con un coniglio). un
buon contorno potrebbe essere la caponata siciliana.
le storielle di mio padre.
confessione di un vecchio bracconiere:
Mario correva lungo il sentiero di campagna;alla fine della masseria c´era una fitta boscaglia, che si estendeva lungo tutto l´orizzonte;le grida si sentivano fino alla
masseria,fermati maledetto!!! mio padre continuava il suo racconto davanti al caminetto,dove eravamo riuniti,noi piccoli e grandi, e ascoltavamo con gli occhi sgranati, la storia di mario il
vecchio bracconiere.
inventata chissá da chi.... ovviamente mio padre lo faceva passare per un suo conoscente, e noi tutti lí seduti con un piatto di caldarroste in mano ad ascoltare la sua voce.mio padre
continuava nel suo racconto che prendeva sempre piú corpo, e diventava sempre piú vero.mi sembrava di poter vedere con i miei occhi la sagoma di mario scomparire nella boscaglia,inseguito dai
guardiacaccia e i loro cani mi sembrava di udire le loro grida, FERMATI DANNATO!!!! e l´abbaiare dei loro cani. vedevo mio padre che andava a svegliare il nonno,vedevo il nonno prendere
forma,e scendere in cucina accendere il lume, prendere dalla dispensa il latte munto poche ore prima,e versarne un bicchiere a mio padre.
intanto le grida avevano svegliato anche la nonna,che scese le scale e preparó per il nonno una tazza di caffé d´orzo, in quel momento udimmo uno sparo,e nonna che diceva signore ti prego fa che
non l´hanno colpito. il nonno abbraccio la nonna per rassicurarla non ti preoccupare lui é un tipo in gamba,non lo prenderanno, a quelle parole vidi mia nonna scoppiare in lacrime,un pianto
isterico interrotto da qualche singhiozzo poi rivolgendosi al marito disse. con la voce strozzata dal pianto devi parlargli,lo devi distogliere,prometti. il nonno fece cenno di si col capo. circa
qualche ora piú tardi,la porta della cucina sul retro si aprí,mario entró dalla porta in silenzio era pieno di fango ed aveva ancora il fiatone, questa volta c´é mancato poco, esclamó il nonno!
mario aveva un braccio sanguinante,rispose pochissimo,mi hanno beccato alla spalla sinistra quei demoni. bisogna smetterla mario, il gioco sta diventando pericoloso,ma che dici biagio,non pensi a
tutti quei bambini che non hanno nulla da mangiare.e tu non pensi ai tuoi figli e a cosa faranno se ti ammazzano o ti arrestano,gli rispose il nonno.....Adesso peró é ora di dormire disse mio
padre...... tutti a letto da bravi domani continueremo.
ma solo se farete i bravi. lo so propio sul piú bello.....ma infondo mio padre era fatto cosí.